SAN ANDRÈS: IL PARADISO ALL’IMPROVVISO

IL MIO ANGOLO DI PARADISO

 

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La vista mozzafiato di San Andrès dall’alto di un aereo

 

Cartagena ⇒ San Andrès: un biglietto aereo alla modica cifra di 35 euro per ritrovarmi in paradiso. Ho volato, nonostante tutti mi dicessero le peggio cose, con la compagnia aerea Viva Colombia e non ho avuto alcun tipo di problema: nessuna cancellazione di volo, nessun ritardo e nessun genere di intoppo. All’imbarco per San Andrès ricordatevi che dovrete pagare una tassa di soggiorno obbligatoria di circa 11 dollari: l’intento è quello di evitare che queste isole idilliache vengano letteralmente prese d’assalto dai turisti, ma purtroppo solo 11 dollari non sono in grado di fermare un turista incuriosito dalla bellezza di questi posti. Eccomi pronta per godermi qualche giorno di relax nell’arcipelago di San Andrès e Providencia che, nonostante disti solo 150 km dal Nicaragua e ben 800 km dalla Colombia, fa parte proprio del territorio colombiano. Due magnifiche isole caraibiche dove troverete spiagge bianchissime, immense palme da cocco, barriere coralline incontaminate, un mare che più turchese di così non si può, il tutto immerso nella natura più selvaggia e reso ancor più gradevole dall’incantevole atmosfera isolana che le contraddistingue. In poche parole un vero e proprio paradiso caraibico. Per capire San Andrès e i suoi abitanti e soprattutto il motivo per cui non vi sentirete in Colombia abbiamo bisogno di qualche veloce cenno storico: i primi abitanti di queste isole furono i coloni olandesi che vennero poi cacciati dagli inglesi, i veri dominatori di questo arcipelago, che iniziarono a deportare dalla Giamaica un gran numero di schiavi per sfruttarli nelle coltivazioni di tabacco e di cotone; successivamente gli spagnoli tentarono di invadere l’arcipelago senza alcun successo; queste isole divennero poi, per un breve periodo, un rifugio sicuro per i pirati il cui unico scopo era quello di attaccare i galeoni spagnoli diretti in patria e straripanti di ogni genere di ricchezza; poco dopo la proclamazione dell’indipendenza la Colombia rivendicò, nonostante l’opposizione del Nicaragua, la sua sovranità su questo arcipelago. Per questo motivo non stupitevi se a San Andrès non vi sentirete in Colombia e se i suoi abitanti hanno, per la maggior parte, una pelle scurissima. Scoprirete la secolare cultura raizal (nata dall’unione tra gli inglesi e i loro schiavi), una cultura mista latinoamericana e anglo-caraibica e un’originale tradizione linguistica anglo-creola (qui più che in qualsiasi altro posto al mondo capirete cosa significhi veramente “spanglish”). Proprio la cultura creola nata dalla fusione delle tradizioni dei coloni inglesi, degli schiavi africani e degli abitanti di altre isole delle Indie Occidentali conferisce a San Andrès un’atmosfera unica e inconfondibile.

 

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La spiaggia del centro di San Andrès qualche minuto prima di una tempesta

 

La maggior parte dei turisti decide di alloggiare nel centro di San Andrès dove si concentrano la maggior parte degli alberghi, dei locali, dei ristoranti e soprattutto dei negozi duty free (nel 1954 il governo colombiano dichiarò l’arcipelago zona franca). Il centro però non è solo questo: troverete un bellissimo lungomare dove godervi una passeggiata al tramonto o alla sera, una stupenda spiaggia bianca piena di palme gigantesche, un mare azzurrissimo e un magnifico panorama sulla minuscola isola di Johnny Cay. L’unico vero problema del centro è dato dalla presenza di un traffico di motorini (il principale mezzo di trasporto dell’isola) che potrebbe fare concorrenza al traffico di Kuta a Bali (se noleggiate un motorino ricordatevi sempre di parcheggiarlo negli appositi parcheggi o nel giro di un attimo troverete una multa o addirittura rischierete il sequestro del mezzo). Proprio per questo motivo ho deciso di alloggiare fuori dal centro e di vivere alcuni giorni con una famiglia locale nel piccolo villaggio “La Loma” (“la collina”) e mai scelta fu più azzeccata di così. Ho avuto infatti la possibilità, non solo di vivere con una famiglia del posto, ma anche di vivere in uno dei luoghi meno turistici dell’isola e il più autentico di tutti. La famiglia che mi ha ospitato affittava una camera durante l’assenza del padre lontano da casa per guadagnare i soldi necessari per garantire ai propri figli un futuro dignitoso lavorando sulle navi da crociera in partenza da Miami. Ancora oggi sogno le colazioni a base di frutta fresca e giganteschi pancake che mi godevo in mezzo al verde più totale con i due piccoli di casa vestiti di tutto punto nelle loro divise scolastiche pronti per una giornata di studio. La figlia si era innamorata delle mie infradito e dopo aver passato invano mezza giornata a cercare lo stesso modello nei negozi di San Andrès decisi di regalarle le mie: non ho mai visto così tanta gioia sprigionarsi dagli occhi di una ragazzina. Alzarsi la mattina con il canto dei galli come sveglia, passeggiare tra le stradine di questo piccolo villaggio immerso nel verde delle alture della parte più centrale di San Andrès da dove si possono tra l’altro godere panorami mozzafiato su tutta l’isola, fermarmi a parlare con la gente del posto, rispondere ai saluti di chiunque incontrassi lungo la strada, mi hanno fatto sentire l’unica turista in questo piccolo paradiso e in qualche modo una privilegiata. La Loma non è altro che un vero e proprio miscuglio di baracche, negozi in lamiera improvvisati in mezzo alle strade e qualche edificio di legno in stile anglo-caraibico e come il villaggio di San Luis è abitata solo dai nativi di San Andrès. L’unica pecca dell’alloggiare a La Loma era la distanza dal centro: 20 minuti circa con il bus locale. Il primo giorno decisi di incamminarmi verso il centro a piedi e di salire sull’autobus appena lo avessi incrociato. Dopo pochi minuti si avvicinò una ragazza in motorino chiedendomi dove stessi andando e le risposi che dovevo prendere l’autobus per il centro: detto fatto mi fece montare sul suo scooter e mi accompagnò fino al primo incrocio (lei doveva girare a sinistra mentre il centro era a destra). Scesa dal motorino mi misi nuovamente in cammino e dopo qualche secondo si avvicinò un altro motorino guidato da un signore che mi fece la stessa domanda: in sella e via verso il centro. A entrambi chiesi se dovessi pagarli per il passaggio: mi fecero capire che avrei dovuto iniziare a rilassarmi e soprattutto ad abituarmi alla cortesia degli isolani. San Andreés è un posto veramente sicuro e se vi sentirete osservati sarà solo perché che vi incrocerà cercherà di capire se avete bisogno di una mano o come nel mio caso di un passaggio.

 

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Il barbiere di La Loma

 

Noleggiate un motorino e percorrete tutto il litorale fermandovi nei punti più belli: Rocky Cay, Playas de San Luis, Cueva de Morgan una grotta dove il pirata gallese Henry Morgan avrebbe sepolto parte dei suoi favolosi tesori, El Cove, La Piscinita o West View punto perfetto per praticare dello snorkelling, Hoyo Soplador un piccolo geyser dove l’acqua raggiunge fino a 20 metri d’altezza attraverso un foro naturale nella roccia corallina, la Laguna di Big Pond un laghetto d’acqua dolce pieno di piccoli coccodrilli e gestito da una piccola comunità di rastaman.

Partecipate a un’escursione e andate a visitare il meraviglioso Parque Natural Regional Johnny Cay: una piccola isola di quattro ettari a solo 1,5 km da San Andrès dove potrete sdraiarvi e crogiolarvi al sole sulle sue spiagge bianchissime, appisolarvi all’ombra delle sue immense palme da cocco, tuffarvi tra le correnti del suo mare cristallino e avvicinarvi a una delle gigantesche iguane che fanno parte di una popolazione di 500 esemplari circa. Sdraiatevi sulla sabbia e ammirate il panorama gustandovi un dissetante coco loco: attenzione però “loco” proprio perché vi darà alla testa (si tratta infatti di una bevanda alcolica). Oltre alle correnti, a Johnny Cay, fate attenzione anche ai ragazzi che ci lavorano: una volta che scopriranno che siete una ragazza europea e magari in viaggio da sola come me vi faranno una corte spietata.

 

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Johnny Cay

 

 

 

Sempre prendendo parte a un’escursione in barca merita sicuramente una mezza giornata il cosiddetto Acuario nei pressi di Haynes Cay dove non solo nuoterete tra i pesci e potrete ammirare la spettacolare barriera corallina, ma avrete anche la possibilità di ammirare il favoloso mare dai sette colori e toccare con le vostre mani le incantevoli pastinache che popolano le acque al largo di questo piccolo isolotto.

 

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Il mare dai sette colori di Haynes Cay

 

Non dimenticatevi di assaggiare il frutto dell’albero del pane che a San Andrès sostituisce i patacones ovvero pezzi di platano fritti,  lo strombo, il tradizionale rundown (una zuppa a base di latte di cocco con pesce fritto) e qualsiasi altro piatto a base di pesce fresco e frutti di mare.

 

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il pesce fresco di San Andrès accompagnato da una deliziosa salsa a base di latte di cocco

 

Ho avuto la fortuna di girare l’isola insieme alla mia amica di Cali che avevo conosciuto a Bogotà durante i primissimi giorni del mio viaggio in Colombia. Era riuscita a prendersi qualche giorno di vacanza ed era venuta a trovarmi insieme al suo compagno a San Andrès. Entrambi conoscevano molto bene l’isola e si sono divertiti tantissimo a farmi da guide personali in questa meravigliosa e magica isola portandomi nei luoghi più segreti e nei ristoranti più tradizionali. Non smetterò mai di ringraziarli per la loro incredibile gentilezza, una gentilezza spontanea e senza nessun secondo fine e per avermi così ricordato quanto sia meravigliosa la sensazione che si prova quando le persone riescono a stupirci con dei semplici gesti e che forse il mondo non è fatto solo di “brutte” persone.

Da San Andrès potete raggiungere la meno turistica e forse più tradizionale Providencia caratterizzata dai suoi piccoli villaggi pieni di casette di legno coloratissime. Due voli al giorno collegano le due isole e quattro volte la settimana partono imbarcazioni da San Andrès per Providencia per una durata circa di tre ore, mare permettendo.

 

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PURTROPPO E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI LASCIARE IL PARADISO MA NON PREOCCUPATEVI PERCHE’ ABBIAMO ANCORA MOLTO DI CUI STUPIRCI!!!

4 commenti Aggiungi il tuo

  1. vincenza63 ha detto:

    Che dire… posti da sogno!

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