BOGOTA’: UNA PIACEVOLE SCOPERTA

LA MIA BOGOTA’

 

“Non fermarti assolutamente a Bogotà: non ne vale la pena e perderesti solo del tempo prezioso. Appena atterri muoviti subito per la tua tappa successiva”. Per fortuna non ascolto quasi mai nessuno se non il mio istinto: Bogotà, per me, è stata il perfetto inizio di un viaggio indimenticabile. Sono infatti dell’idea che visitare la capitale dello stato che si sta esplorando sia, quasi sempre, un’ottima maniera per iniziare a conoscerlo: mentre ogni singola regione di un paese racchiude in sé qualcosa di caratteristico e particolare, le capitali ne sono lo specchio, quasi il riassunto. Prendete il semplice esempio di Roma che sintetizza effettivamente la maggior parte delle caratteristiche, positive e negative, dell’Italia: un paese disorganizzato a livello di mezzi di trasporto, amministrazioni pubbliche che nella maggior parte dei casi non funzionano, attrattive turistiche per niente valorizzate, un paese di “furbetti” convinti di poter fregare chiunque, ma anche un paese fatto di persone sorridenti e gioiose, dove poter assaggiare uno dei migliori cibi del mondo, un museo a cielo aperto, la patria dell’arte, dove ogni singolo angolo trasuda storia.

Ho trascorso a Bogotà tre giorni: due giorni appena arrivata in Colombia e un giorno prima del mio rientro in Italia. Non vi elencherò tutte le cose da fare e vedere in questa città, ma vi parlerò solo di quelle che più mi hanno colpito e che secondo me meritano di essere viste. Vi ricordo, innanzitutto, che Bogotà si trova a 2.640 metri s.l.m. e vi assicuro che si sentono tutti (soprattutto se decidete, come me, di farvi un giro in bicicletta per le sue strade: praticamente sono rimasta senza fiato). Proprio per la sua altitudine vi consiglio di portare qualcosa per coprirvi nelle prime ore del mattino e la sera. L’aeroporto internazionale di Bogotà (Aeropuerto Internacional El Dorado) si trova a circa 20 km dal centro della capitale, ma essendo una città molto trafficata tenete conto che per raggiungerlo ci impiegherete in taxi almeno un’ora (vi consiglio la compagnia Taxi Imperial). Molti, in alternativa, utilizzano i mezzi TransMilenio perché sono sicuramente più economici di una corsa in taxi, ma per poterli prendere dovrete essere già in possesso di una Tarjeta tu Llave perché non accettano i contanti (potete acquistare la Tarjeta al Portal El Dorado che potete raggiungere prendendo dall’aeroporto la navetta gratuita “16-14 Aeropuerto”). Se utilizzate i taxi per spostarvi in città fate riferimento sempre, come già vi ho indicato nell’articolo precedente (COLOMBIA FAI DA TE: L’ITINERARIO) all’applicazione Tappsi (https://tappsi.co/). 

Ho soggiornato nella famosa Zona Rosa: una parte della città molto carina dove troverete bar, ristoranti, locali e molti negozi alla moda. La mia scelta è stata dettata, in verità, dal fatto che sia considerata una delle aree più sicure per i turisti: potrete passeggiare sia di giorno che di sera in tutta tranquillità e sicurezza (come tutte le zone turistiche della città è controllata, quasi ad ogni angolo, dalla polizia). Molti viaggiatori preferiscono alloggiare alla Candelaria sicuramente più caratteristica ma, dal mio punto di vista, la sera può essere un po’ più pericolosa rispetto alla Zona Rosa.

Il primo giorno ho deciso di farmi un’idea generale della città partecipando a due tour: il graffiti tour in bicicletta e il tour gratuito a piedi. Il tour in bicicletta ve lo consiglio se siete amanti dei graffiti: la città ne è piena e come tutti i graffiti rappresentano a pieno la cultura e le problematiche del paese e inoltre in questo modo avrete la possibilità di visitare quartieri che altrimenti da soli non potreste assolutamente vedere perché sconsigliati ai turisti e difficili da raggiungere (come per esempio il cimitero centrale e il quartiere a luci rosse). (http://www.bogotabiketours.com/)

 

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La Candelaria: uno dei miei graffiti favoriti

 

Il tour a piedi è invece un modo molto interessante per conoscere le attrattive turistiche principali della città e avere qualche informazione sulla cultura del paese in generale: è un tour gratuito (vi chiederanno solo una piccola offerta) organizzato da giovani ragazzi di Bogotà che, oltre a darvi tantissime informazioni sulla città, vi presenteranno la capitale colombiana dal punto di vista diretto di chi, come loro, ci vive. Credo non ci sia modo migliore per conoscere un paese se non quello di visitarlo in compagnia della sua gente. Vi consiglio in particolare questo gruppo di ragazzi: Gran Colombia Tours (http://grancolombiatours.com/). Vi porteranno a vedere alcune della attrattive più importanti di Bogotà come per esempio: La Candelaria, La Plaza de Bolivar, La Catedral Primada, La Casa de Nariño (dove vive il presidente Santos) e il Palacio de Justicia. Il tour prevede anche alcune esperienze particolari come: la visita ad un mercato ortofrutticolo dove assaggerete della frutta non solo incredibilmente buona ma che si trova solo in Colombia, una degustazione di caffè, proverete la chicha (una bevanda alcolica derivata dalla fermentazione del mais) e a masticare le foglie di cocaina e a bere il tè che ne deriva. La ragazza che ci ha portato in giro per la città a fine tour ci ha proposto di ritrovarci la sera per berci una birra tutti insieme e ci ha introdotto così nella vita notturna di Bogotà (poteva benissimo farne a meno ma i colombiani sono così: accoglienti e disponibili). Consiglio sempre queste tipologie di escursioni perché, innanzitutto, essendo organizzate da locali avete la possibilità di entrare in contatto con la gente del posto e in secondo luogo vi danno l’opportunità di conoscere tantissime persone provenienti da tutto il mondo. Io, per esempio, ho conosciuto: una ragazza colombiana che poi mi ha raggiunto con il suo compagno a San Andrés e che per tutta la durata del mio viaggio si è preoccupata ogni singolo giorno di sapere se tutto stava andando bene e se avevo bisogno di qualcosa (questo per farvi capire come sono i colombiani) e siamo tutt’ora in contatto; un ragazzo australiano che si stava facendo un viaggio in giro per il mondo di un anno e che presto mi verrà a trovare in Italia; dei ragazzi canadesi con cui mi sono poi ritrovata nelle tappe successive del mio viaggio.

 

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Plaza de Bolivar: La Catedral Primada

 

Se siete appassionati di musei Bogotà è il posto giusto per voi: ne troverete per tutti i gusti, organizzatissimi e con mostre permanenti molto ben curate. Meritano senza dubbio una visita: il celebre Museo del Oro e il Museo Botero. Tenete presente che l’ultima domenica del mese è previsto l’ingresso gratuito anche per i non colombiani.

Non potete dire di essere stati a Bogotà se non andate a vedere il panorama mozzafiato della città che si ammira dalla vetta del Cerro Monserrate: alta 3.1252 metri e sormontata da un’incantevole chiesa bianca meta di pellegrinaggio. Così ho trascorso il mio secondo giorno a Bogotà: ammirandola dall’alto. Potete raggiungere la vetta percorrendo a piedi la ripida salita di 1.500 gradini (meglio evitare questo percorso durante i giorni feriali essendo poco battuto) oppure prendendo dalla stazione di Monserrate la funivia o la funicolare.

 

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Panorama della città dalla vetta del Cerro Monserrate

 

Il mio terzo giorno, invece, l’ho dedicato a una gita fuori porta a Zipaquirà, una piccola cittadina a circa 50 km dalla capitale che vede come protagonista la stupenda Catedral de Sal: un suggestivo santuario sotterraneo costruito all’interno delle miniere di sale di Zipaquirà e considerata una delle opere architettoniche più emblematiche della Colombia. Ho raggiunto Zipaquirà da sola, senza partecipare a gite organizzate, con un autobus che ho preso dalla stazione del TransMilenio di Portal del Norte (dalla banchina Intermunicipales).

 

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Catedral de Sal – Zipaquirà

 

Per finire ricordatevi di andare a bere una birra in una delle birrerie della famosa catena Bogotà Beer Company, di sorseggiare un caffè in una delle caffetterie Juan Valdéz e di assaggiare assolutamente il piatto tipico di Bogotà: l’ajiaco (una zuppa a base di pollo, patate, pannocchie di mais e aromatizzata con l’erba guasca).

 

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Ajiaco bogotano

 

Non male come inizio…AVANTI TUTTA COLOMBIA!!!

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