TI METTO LE ALI

TI PORTO VIA CON ME

Settimana scorsa, ve lo scrivo con grande orgoglio, ho festeggiato: in quindici giorni più di mille visualizzazioni raggiunte dal mio sito (per la precisione, scusate ma ne vado fiera, 1.020). Non ho la più pallida idea se, in generale, possa essere considerato o meno un buon risultato, ma quello che conta è che era il primo obiettivo che mi ero prefissata e raggiungerlo in così poco tempo mi ha reso felicissima. La cosa più bella è stata visualizzare la mappa con l’indicazione della provenienza dei visitatori, visitatori provenienti da 23 paesi differenti: Italia (ovviamente al primo posto), Stati Uniti, Francia, Grecia, Indonesia, Cile, Colombia, Perù, Polonia, Spagna, Regno Unito, Belgio, Thailandia, Germania, Marocco, Danimarca, Australia, Ucraina, Irlanda, Giappone, Hong Kong, Malta e India. La mia immaginazione, fervida come sempre, ha iniziato a fantasticare e per gioco ho provato a visualizzare, per ciascun paese, le varie situazioni in cui potessero trovarsi le persone mentre stavano leggendo uno dei miei articoli e così, chiudendo gli occhi, mi sono passate davanti una serie di immagini stupende: il classico “Milanese imbruttito” vestito di tutto punto sulla linea gialla delle metropolitana di Milano in direzione Duomo mentre si reca in ufficio guardando tutti dall’alto in basso come se fosse l’unico lavoratore del pianeta; una giovane Balinese mentre si dirige con le sue offerte quotidiane da donare agli dei verso uno dei tanti piccoli templi di Kuta attenta a non farsi investire da uno tra i centinaia di motorini che sfrecciano nelle vie della città; una massaggiatrice Tailandese di Phi Phi Island seduta sulla sua seggiola bianca di plastica fuori da un centro massaggi mentre si liscia i capelli con una piastra elettrica in attesa del suo prossimo cliente occidentale ripetendo senza sosta in un inglese non proprio perfetto “massage” per attirare l’attenzione; un giovane Giapponese di Tokyo con la sua borsa all’ultima moda fermo al semaforo dell’incrocio di Shibuya pronto ad attraversare la strada attorniato da una miriade di persone ma senza accorgersi minimamente della loro esistenza; un giovane Belga in fila ad uno dei tanti bar del famosissimo Festival Tomorrowland nella cittadina di Boom pronto per ordinare una decina di birre per lui e i suoi amici; un giovane Australiano seduto su un asciugamano di fianco alla sua tavola da surf sulla spiaggia di Bondi Beach di Sydney intento a scrutare le onde aspettando il momento perfetto per buttarsi in acqua. Tutto d’un tratto, però, la mia attenzione e il mio pensiero si sono spostati verso una visitatrice in particolare: la mia prima vera follower in assoluto che partecipa sempre molto attivamente ponendo dei graziosi commenti ai miei articoli. Non so molto di lei, anzi praticamente nulla, se non che si chiama Vicky e che si sposta su una carrozzina elettrica. Probabilmente Vicky ha viaggiato più di me e ha la possibilità di muoversi senza alcun problema, questo sinceramente non lo so, ma sicuramente mi ha fatto riflettere molto.

 

FLY

 

 

Ho iniziato questo blog con l’intento di condividere informazioni, suggerimenti e consigli con chi, come me, viaggia da solo o comunque si organizza i viaggi da solo, ma non ho mai pensato prima d’ora a tutte quelle persone che per vari motivi non possono viaggiare: perché obbligate in un letto a causa di una malattia, perché limitate dal doversi spostare con una carrozzina e da tutte le problematiche che ne derivano, perché bloccate nei loro paesi in guerra da cui scappare è quasi impossibile o più banalmente chi non può viaggiare perché in difficoltà economiche. Non tutti sono fortunati come me e hanno la possibilità di viaggiare (questo lo so e l’ho sempre saputo) e se attraverso il mio blog non proprio perfetto, con i miei articoli non sempre scritti in un italiano corretto e con le mie fotografie che non possono di certo essere definite professionali (anzi per questo mi scuso ma scrivere un blog non era assolutamente una di quelle cose programmate) riesco a far “viaggiare” anche solo una tra le tante persone che non possono farlo allora sì che potrò ritenermi pienamente soddisfatta. Vorrei poter ringraziare uno a uno tutte le persone che fino a oggi hanno letto i mie articoli, ma in realtà chi più di tutte merita un ringraziamento è proprio Vicky: grazie per avermi fatto involontariamente riflettere!!!

 

…ED ORA INDOSSATE LE VOSTRE ALI PERCHE’ UN LUNGO VIAGGIO CI ASPETTA!!!

6 commenti Aggiungi il tuo

  1. vincenza63 ha detto:

    Sono Vincenza, “Vicky” dall’adolescenza.
    Sono commossa e, come sempre in questi casi, resto senza parole…
    So che scriverò un post su questo.
    Il tuo nome?

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    1. L’importante è che ti sia piaciuto!!! Grazie veramente!!! Io mi chiamo Cinzia!!!

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      1. Il piacere è veramente tutto mio!!! Quando e se scriverai qualcosa in merito girami il link!!! Buona serata

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  2. Menti Vagabonde ha detto:

    Che bello il tuo entusiasmo

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