SALENTO E LA ZONA CAFETERA

ALLA SCOPERTA DELLA

VALLE DE COCORA

 

Il caffè della Colombia è semplicemente straordinario e ve lo dice una persona che di caffè se ne intende veramente (una vera e propria passione). Potevo quindi farmi sfuggire l’occasione di andare a visitare una delle zone più famose al mondo per la coltivazione del caffè? Direi proprio di no. Così da Medellín ho raggiunto la piccola città di Salento nel dipartimento di Quindío che, insieme ai dipartimenti di Caldas e Risaralda, fa parte della cosiddetta Zona Cafetera o Asse del Caffè (Eje Cafetero). Dopo un viaggio in autobus da Medellín della durata di circa 6 ore e di cui non ricordo quasi nulla perché ho dormito tutto il tempo (l’ultima sera passata nella città dell’eterna primavera è stata una serata di “rumba” totale) eccomi nell’incantevole Salento dove, vi dico fin da subito, ci ho lasciato un pezzettino di cuore e mi sarei fermata volentieri per molto più tempo.

 

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Valle de Cocora

 

Salento è un piccolissimo villaggio in mezzo alle Ande la cui vita, come in qualsiasi altra località di piccole dimensioni, gira tutta intorno alla piazza centrale e alla sua graziosa chiesa. In Calle Real, la via principale di Salento, troverete ristornati e bar per tutti i gusti ma soprattutto deliziosi negozi di artesanias in cui sbizzarrirvi nello shopping più sfrenato tra souvenirs di ogni genere: dalle confezioni di caffé ai poncho fatti a mano. Camminando tra le sue belle stradine non potrete certo fare a meno di notare le incantevoli costruzioni tradizionali paisa che la caratterizzano (piccole casette coloniali coloratissime). Ciò che rendono, però, veramente unico questo villaggio sono senza dubbio le splendide montagne che si ergono tutte attorno e l’incredibile vegetazione in cui è immerso. Vi basterà salire la scalinata in fondo a Calle Real dove si svolge ogni anno, come da rito, nel giorno del Venerdì Santo la Via Crucis e che conduce alla collinetta Alto de la Cruz “El Mirador” per rendervene conto: il panorama sulla Valle de Cocora, sulle montagne che la circondano e sul páramo andino (altopiano) è a dir poco straordinario. La mattina vi sveglierete con il canto assordante dei galli (credo di non aver mai sentito in tutta la mia vita così tanti galli cantare o litigare tutti insieme) e la sera vi addormenterete sentendo gli zoccoli dei cavalli che trottando sull’asfalto delle stradine rientrano verso le loro stalle dopo una giornata passate a cavalcare nel verde lussureggiante della zona. I ritmi di Salento sono lentissimi: fermatevi a prendere un caffè bollente in uno dei tanti bar della città e ammirate i vecchietti salentini che chiacchierano tra di loro con indosso i loro poncho, cappelli e stivaloni inconfondibili.

 

 

 

Dedicate ogni giorno della vostra permanenza ad un’attività diversa senza farvi prendere dalla fretta: solo in questo modo godrete a pieno di questo posto meraviglioso.

Andate a visitare una finca (azienda dove si coltiva il caffè) e fatevi spiegare il particolare procedimento di coltivazione del caffè, esclusivamente di varietà arabica, mentre passeggiate tra le piantagioni. L’essiccazione del frutto del caffè che viene fatta in questa regione è la parte del processo di produzione che caratterizza il caffè colombiano che qui non può essere lasciato essiccare all’aperto a causa delle forti piogge e i frutti di questa pianta devono quindi essere “lavati” prima di procedere con l’estrazione del seme eliminandone in questo modo la sua elevata acidità e arricchendo il prodotto finale di un aroma unico.

 

 

Partecipate ad un’escursione a cavallo tra le colline di Salento e le tantissime cascate che si trovano nella zona. La sensazione di libertà che si prova galoppando tra la vegetazione salentina è un’esperienza fantastica.

 

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A cavallo tra le colline di Salento

 

Salite su una delle tante Jeep Willys risalenti alla seconda guerra mondiale parcheggiate ogni giorno dalle 6 di mattino intorno alla piazza principale e raggiungete Cocora per dedicare una giornata a del trekking nella famosissima Valle de Cocora che si estende a est di Salento fino alle pendici del Parque Nacional Natural Los Nevados. Una passeggiata di due ore circa vi porterà fino alla Reserva Natural Acaime passando tra prati verdissimi dove incontrerete gigantesche mucche al pascolo, cavalli allo stato brado e una fitta foresta nebulare. Una sola raccomandazione: fate attenzione ai ponticelli di legno che dovrete attraversare di tanto in tanto. Date retta ai cartelli che indicano di attraversarli uno alla volta (un incidente mortale è avvenuto, proprio per questo motivo, un mese prima del mio arrivo in Colombia). Camminate con calma e godetevi questo paesaggio da cartolina: vi sentirete avvolti dalla pace più assoluta. Poco prima di Acaime svoltate verso la Finca La Montaña a 2860 metri di altezza e godetevi l’incredibile paesaggio su tutta la valle: mi sono fermata per quasi mezz’ora ad ammirare il paesaggio a bocca aperta nel silenzio più assoluto interrotto di tanto in tanto solo dal cinguettio di qualche uccellino. Dalla finca prendete la stradina che vi porterà direttamente nella foresta di palme della cera dove vi sentirete delle formichine di fianco a questi esemplari di palma che oltre ad essere l’albero nazionale della Colombia sono anche le palme più grandi del mondo: possono raggiungere fino a 60 metri di altezza.

 

 

 

 

 

Probabilmente vi starete chiedendo fin dall’inizio il perché del nome Salento di questa cittadina colombiana e se ci sia un collegamento con il Salento puglese. Ho trovato un cartello lungo la Via Crucis con la seguente indicazione: “Se llama Salento porque Ramón Elías Palau toma ese nombre a raiz de una isla de la bota italica que llama Salerno de Creta”. Credo che il nome derivi dalla figura mitologica di Idomeneo che dopo essere stato cacciato da Creta si rifugiò nell’antica Calabria, l’attuale penisola salentina. Ho provato a cercare notizie più accurate ma purtroppo non ho trovato nulla che mi abbia chiarito meglio le idee. Mi accontenterò della spiegazione del cartello di Salento, d’altronde non posso fare altrimenti.

 

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Perché Salento

 

Non dimenticatevi di provare la specialità della zona: la trota con i patacones.”La trucha”, qui, viene cucinata in tutte le salse e in questo caso vi assicuro che non è semplicemente un modo di dire. In alternativa godetevi una cena tra le strade di Salento mangiando in una delle tante bancarelle, rigorosamente munite di griglia, che spuntano la sera come funghi gestite dalle donne del posto: non vi deluderanno e spenderete delle cifre ridicolissime per une cena da re.

 

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La trucha

 

Una nota dolente, purtroppo, sono tenuta ad aggiungerla: l’introduzione in Colombia, così come in molti altri paese del Sud America, di piantagioni di specie non autoctone da parte di grandi aziende americane e non solo sta rovinando questo territorio a dir poco unico per la sua bellezza e la sua natura così lussureggiante rovinando non solo il terreno ma anche le coltivazioni tipiche di questa zona. La mia voce da sola di certo non può fare la differenza, però, vi chiedo una semplice cosa: in qualsiasi posto voi andiate rispettate non solo le gente del posto e la sua cultura ma anche il suo territorio e la sua natura. Viaggiamo per imparare e non per rovinare.

 

ANDIAMO A GODERCI GLI ULTIMI GIORNI NELLA CAPITALE COLOMBIANA; BOGOTA’!!!

Potete trovare un video che ho registrato durante il mio trekking nella Valle De Cocora sulla pagina di Facebook https://www.facebook.com/WanderlustConnection/

14 commenti Aggiungi il tuo

  1. Raf ha detto:

    Ciao, ho scoperto da poco il tuo blog e questa tua avventura colombiana mi ha davvero incuriosita. I posti che descrivi sembrano bellissimi e il fatto di visitare un paese relativamente in via di sviluppo dal punto turistico è molto interessante…Un po’ mi ricorda il mio viaggio in Vietnam di qualche anno fa e anche lì il caffè era buonissimo! 😉

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    1. La Colombia è veramente un paese incredibile e credo, proprio perché non ancora invaso dai turisti, che questo sia il “momento” giusto per andare a scoprirlo!!!

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  2. vincenza63 ha detto:

    Grazie per questo bellissimo post! Buona domenica!

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    1. Grazie a te!!! Un abbraccio e buona giornata!!!

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      1. vincenza63 ha detto:

        buona domenica 🙂

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  3. saula ha detto:

    ciaooooo, ho per caso scoperto il tuo blog:-)e leggo questa parte relativa alla visita di una finca, visto che sto organizzando un viaggio in Colombia e vorrei andarne a visitare una , mi sai dire se si può fare da sé o bisogna per forza unirsi ad un tour organizzato?

    grazie mille 🙂

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    1. Ciao, puoi benissimo andare da solo senza doverti affidare a tour operator. Chiami direttamente la finca che vuoi visitare e ti metti d’accordo. A Salento puoi noleggiarti una bicicletta e vistarne più di una.

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      1. Saula ha detto:

        Ok
        Grazie ma dove posso trovar l’elenco di finca che ci sono?

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      2. Ti puoi informare direttamente là. A Salento posso dirti di vedere queste: Finca Don Eduardo, El Ocaso, las Brisas…

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  4. saula ha detto:

    Perfetto, grazie , per caso sai dirmi i collegamenti che ci sono da Medellin per arrivare a Salento?

    grazie mille.

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    1. Via terra con autobus…sono più o meno 6 ore!!!

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  5. Saula ha detto:

    ok perfetto, sai dirmi anche che compagnie viaggiano?Così posso controllare gli orari,
    grazie mille

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    1. La Flota Occidental

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